"Da anni l'Italia si trova in coda alla classifica del Digital Economy and Society Index (DESI), l'indice che analizza la connettività, il capitale umano, l'uso di Internet, l'integrazione degli strumenti digitali in ambito aziendale e la digitalizzazione della pubblica amministrazione. L'ultima rilevazione posiziona il nostro Paese al 25° posto. desi2018_correction
Sul DESI dovrebbero basarsi le politiche di tutti gli Stati membri in materia di digitalizzazione e connessione. Come evidenziato nel Rapporto sull'e-government 2017, una migliore diffusione dell'e-government in linea con quella media dell'area euro permetterebbe di aumentare la crescita reale del PIL italiano, a parità di spesa pubblica nominale, di mezzo punto percentuale."
Dall'introduzione della relazione sull'attività svolta dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni e sugli investimenti complessivi riguardanti il settore delle tecnologie e della comunicazione, approvata il 26 ottobre 2017.

Banca_d%27Italia2"Il percorso di cambiamento delle AAPP attraverso la digitalizzazione non è sempre agevole e sconta, in uno scenario sempre più caratterizzato dalla necessità di ridurre i costi del settore pubblico, la carenza di risorse finanziarie e di figure professionali adeguate, la persistenza di una cultura amministrativa burocratica e una disciplina stringente, che regola fino al dettaglio l'azione amministrativa, limitando nei fatti i benefici che l'impiego delle moderne tecnologie possono portare alla reingegnerizzazione dei processi. Scarsi effetti hanno avuto, in questo campo, le recenti modifiche apportate al CAD: l'epurazione dal Codice dei contenuti di natura tecnica a vantaggio dell'enunciazione di principi non ha nei fatti contribuito al progresso auspicato; il CAD, ancora di recente oggetto di una revisione orientata alla semplificazione, rimane tra le norme meno applicate del contesto giuridico italiano."

E' fuori di dubbio che gli strumenti tecnici e normativi per la trasformazione digitale nelle Pubbliche Amministrazioni siano ormai ampiamente disponibili, mentre restano insufficienti, a tutti i livelli, le competenze digitali. Per la verità da un punto di vista normativo è stato prodotto fin troppo sinora, creando una complessità certamente controproducente, inoltre spesso gli strumenti tecnici sono resi inutilmente complicati, denotando una progettazione fatta senza tenere al primo posto l'usabilità quale fattore critico di successo della digitalizzazione dei processi. In sintesi i punti chiave, a modesto avviso dello scrivente, per avanzare nella digitalizzazione della PA sono nell'ordine:
1. attuare le norme esistenti, non introdurne altre, semplificado dove possibile
2. ridurre il numero dei giuristi e sostituirli con esperti informatici e giovani nativi digitali
3. imporre la cultura digitale alle figure apicali, sia politiche che dirigenziali
4. impiegare in modo corretto i fondi europei, perchè non è possibile fare innovazione solo emanando leggi, senza risorse, coordinamento e accompagnamento.

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